Comitato per il restauro della Chiesa di San Bernardo in Torrazza di ImperiaLogo del Comitato

RELAZIONE LAVORI ORATORIO S. BERNARDINO.

Alle spalle dell'antico nucleo di Torrazza in prossimità della Torre Saracena, sorge il seicentesco oratorio di San Bernardino, tipico esempio della tradizionale architettura religiosa che nel XVI secolo veniva edificata sui percorsi storici vallivi. . L'intervento di restauro, eseguito sotto il costante controllo dei competenti uffici della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Genova, si poneva l'obiettivo di restituire al manufatto la sua integrità originaria messa alla prova da numerosi decenni di incuria e dall'azione degli agenti atmosferici.
Infatti un notevole stato di degrado fisico si manifestava sia all'interno che all'esterno dell'edificio, causato dalle infiltrazioni di acqua piovana provenienti dal tetto e dall'umidità ascendente dal terreno.
Sulla copertura si verificavano fenomeni di esfoliazione e rottura delle lastre in ardesia delle gronde e delle ciappe di copertura nella parte absidale, distacco degli elementi in cotto; analogamente il degrado si manifestava sul paramento murario realizzato in pietrame a secco a filoni irregolari ove oltre a concrezioni di materiale, muschi e licheni si ritrovavano lesioni dovute principalmente a moti d'assestamento e ad eventi sismici pregressi. All'interno si erano verificati fenomeni di distacco del paramento murario e delle volte: porzioni dei cannicci della volta a botte e della patina pittorica delle pareti perimetrali.
Il pavimento, originariamente in ardesia, si presentava molto deteriorato con pochi elementi residui ancora integri.
Dall'altare mancavano alcune parti in stucco.
L'intervento di restauro su progetto dell'Arch. Papone, ha comportato:
- Rifacimento del tetto con copertura in tegole con sottostante impermeabilizzazione e gronda in lastre di ardesia con coprigiunto trapezoidale.
- Canalizzazione delle acque meteoriche mediante inserimento di canali di gronda e pluviali in rame con terminali in ghisa.
- Restauro del campaniletto centrale.
- Restauro della muratura in pietra a vista mediante ricomposizione con il sistema cuci-scuci, stuccatura dei giunti con malta di calce colorata previa pulitura.
- Rifacimento delle volte a botte e a vela (nella parte absidale) eseguite sul posto e successiva intonacatura in malta di calce e sabbia fine, analogamente alle riprese sulla muratura perimetrale interna.
- Restauro degli stucchi interni e dell'altare eseguito sul posto, con malta bastarda e finitura in pasta di calce, mediante opportune sagome.
- Restauro della decorazione pittorica mediante rimozione della patina di colore recente, recupero degli ornati, fissaggio e ripresa nelle parti nuove dei colori originali con spugnature.
- Rifacimento della pavimentazione come da disegno originale, in lastre di ardesia con relativo vespaio e sottofondo.
- Rifacimento della porta d' accesso, messa in opera di infissi in legno ed inferriate in ferro battuto per le altre bucature dell'edificio.
- Realizzazione di impianto elettrico interno.
- Recupero delle panche in muratura con copertine in ardesia lavorate.
- Sistemazione dell'area antistante il manufatto con realizzazione di muri di contenimento e percorsi di accesso (scalette) in pietra locale.

Arch. Bartolomeo Papone


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