chiesa DI S. gottardo vescovo

organo COSTRUITO DA GlOSUE' agati 1840 OPUS. 297

In cantoria lignea sovrastante l'ingresso principale.

Prospetto piatto a tre campate di 29 canne con bocche ad andamento contrario alle cuspidi e labbro superiore a mitria.

Tastiera m bosso ed ebano di 50 note con estensione Do-Fa5 ottava corta. Pedaliera a leggio di 8 note con estensione Do-Si.

Registri azionati da tiranti a destra della tastiera.

Principale bassi      8'   *

Principale soprani   8'   *

Ottava                  *

Decimaquinta            *

Decimanona           *

Vigesimaseconda         *

Vigesimasesta             *

Vigesimanona           *

Cornetto soprani

Trombe bassi

Trombe soprani

Flauto VIII             *

Voce Umana           *

Cornetto Chinese

Corno Inglese

Ottavino

Bassi Pedale              *

Accessori: Usignoli *; Tamburi*; Campanelli. Pedaletto per il Tiraripieno.

Sommiere Maestro a tiro e un sommiere per le canne di basseria. Tre mantici a cuneo azionati da elettroventilatore o da corde.

Sul Frontalino su carta a stampa ''Giosué Agati Fabbricante d'Organi costruirono l'anno 1840 in Pistoja, no297"

(jl segno * indica i registri restaurati durante l'intervento conservativo effettuato nel maggio 1996 dall'organaro B. Giribaldi)


NOTE

Torrazza vanta un patrimonio organistico unico: l'organo G.B. Ciurlo (1778-79) uno dei 7 organi giunti fino a noi di quest'autore, in condizioni particolare autenticità, non avendo mai subito interventi che ne abbiano modificato la natura.

G.B. Ciurlo (1736-1811) discendente dell'antica famiglia di S. Margherita ligure dei Roccatagliata, la sua attività si situa tra il 1775 e 1811 (a Torre Paponi con il figlio Domenico) era detto "il matto" come, di fatto, lo divenne durante la costruzione dell'organo di S.Antonio alla marina di Genova.

Gli strumenti erano portati via mare fino al porto più vicino e trasportati a dorso di mulo fino a destinazione, lì avveniva montato lo strumento dall'organaro e dei suoi aiutanti, in una cassa già costruita e decorata da artigiani locali (vedi note d'archivio).

La famiglia Agati è invece tra le maggiori produttrici d'organi di tutto l'ottocento italiano, e lo strumento della chiesa di S. Gottardo ricalca proprio le caratteristiche di quest'epoca: numerosi registri ad imitazione di strumenti orchestrali e bandistici, l'utilizzo delle "mutazioni" nel ripieno a file separate la pedaliera corta e numerosi effetti minori (tamburo, usignoli, ma anche registri particolari come il "cornetto chinese ossia la piva" cioè la cornamusa)

Gli organi Agati, oltre alla robustezza sonora, garantivano anche un minor prezzo rispetto agli organi lombardi, dovuto al trasporto via mare più economico e sicuro di quello via terra, sia per via dei numerosi dazi doganali (prima dell'unità d'Italia), ma anche di un maggior costo per attraversare le Alpi Marittime.

I nostri antenati coltivarono dunque un vivo interesse per la musica, infatti, fino all'inizio del secolo XX, nelle principali feste erano pagati dei musicisti locali (spesso violinisti o strumenti a fiato). Proprio all'inizio dell'ottocento per queste orchestre spesso improvvisate, compose un Vespro e una Messa, il sacerdote Giuseppe Barla, i cui testi sono tuttora conservati in archivio. Sappiamo inoltre che prima dell'acquisto dell'organo di S. Giorgio (1778) veniva affittato per le feste un organo portativo; cioè munito di stanghe e cassa, come quelle usate per le statue nelle processioni, che ne rendevano facile il trasporto.

Fonti consultate:

Archivio Parrocchiale di Torrazza

M. Tarrini e G. Bretagna "Una dinastia..." ed. Liguria

S. Rodi "Organi Roccatagliata e Ciurlo nel ponente ligure " da "Atti del

convegno........." ed. Liguria.

A. Borzachiello "Note ingaune" ed Vetta- Seminario


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